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IMG ZOOMABILE - Autoritratto di P. Rovero nel formato della serie "Your line" - img @Pierpaolo Rovero

Gli orizzonti di Pierpaolo Rovero sottintendono sia una serie di opere realizzate da un artista poliedrico, che la sua attitudine a guardare lontano, per cercare nuove forme di espressione creativa.

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IMG ZOOMABILE – Autoritratto di P. Rovero nel formato della serie “Your line” – img @Pierpaolo Rovero

Tengo particolarmente a questo articolo, concepito in forma di intervista, perché Pier, oltre che un artista che apprezzo, è un caro amico, con cui ho condiviso percorsi professionali intrisi di fantasia.

Insieme abbiamo lavorato alle illustrazioni di una TV iconica“, per parlare di DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), abbiamo concepito il mood visual di un Museo (online) della Nascita (nato per celebrare gravidanza, parto e puerperio e, soprattutto informare).

Abbiamo creato stile e immagini a corredo di un progetto Europeo e Mediterraneo sulla Realtà Aumentata, abbiamo organizzato workshop creativi, partecipato a concorsi e … non smettiamo di sognare nuove avventure. Ancora lo ringrazio per le bellissime copertine dei miei gialli.

Iniziamo senz’altro …

Gli orizzonti di Pierpaolo Rovero – l’intervista

La tua carriera artistica ha attraversato stili, tecniche e sfide sempre nuove. Cercando una sorta di fil rouge semplificatore, come si è evoluto il tuo approccio creativo nel corso degli anni?

P.R.: Come te sono affascinato dalla dimensione narrativa: mi piace utilizzare il disegno come mezzo per raccontare storie. Ogni segno, ogni dettaglio del mio lavoro è ispirato dalla narrazione che voglio condividere. È sempre la storia a guidarmi nella ricerca dello stile più adatto, portandomi inevitabilmente a esplorare nuove tecniche.

Le mie opere vanno guardate, ma  in un certo senso vanno anche lette. Esiste per me sempre un preciso ordine di visione. Nelle serie precedenti mi piaceva esplorare la profondità, invitando il pubblico a immergersi nei dettagli sempre più minuti e nascosti. Nella mia nuova serie, invece, ho adottato un approccio diverso: l’ordine di lettura si sviluppa in senso orizzontale, lungo una linea continua, come se le immagini si susseguissero in una narrazione lineare.

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IMG ZOOMABILE – LINE 022103 -serie “Your line” – img @Pierpaolo Rovero
Nelle tue opere s’incontra una fusione evolutiva tra tecniche tradizionali e innovative (penso all’approccio digitale e alla scelta dei materiali per la stampa). Come bilanci i due approcci nel tuo vissuto artistico personale?

Utilizzare insieme tecniche tradizionali e digitali mi consente di sfruttare le potenzialità di entrambi i mondi: i colori piatti e i dettagli precisi del digitale assieme al calore e alla spontaneità delle tecniche tradizionali. Questo approccio ibrido mi aiuta ad amplificare le mie possibilità creative. Allo stesso tempo penso che sia anche il frutto della cultura nella quale siamo immersi.

“Your line / Beyond the Horizon”, focus dell’intervista, è una collezione con un mood preciso, che vive nell’abstract che le dedichi sulla tua pagina online:
“Combina fantasia, desiderio e pace nella ricerca di un equilibrio magico”
Come nasce l’ispirazione collegata e quali sono le caratteristiche ideative, tecniche e materiche di questa produzione? Cosa ti piacerebbe che arrivasse al pubblico?

La collezione “Your line / Beyond the Horizon”  si compone di numerose immagini quadrate che condividono una stessa linea di orizzonte. Queste immagini si dividono in tre momenti, o “atti“:

  • Un’immagine romantica, quasi pubblicitaria: Questa rappresentazione ideale e perfetta introduce alla ricerca di pace, richiamando un’aspirazione quasi irraggiungibile.
  • Un’immagine distorta, molto grafica: Qui, l’immagine si trasforma e diventa più complessa e frammentata, riflettendo la sfida e il confronto con la realtà.
  • Un’immagine surreale con Stan Lauren e Oliver Hardy come protagonisti: Questo atto introduce elementi di umorismo, rappresentati da due personaggi iconici della mia infanzia. La presenza dei due attori comici simboleggia la riscoperta della gioia di vivere e l’importanza di mantenere uno spirito leggero e giocoso anche di fronte a una realtà completamente effimera.
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IMG ZOOMABILE – LINE 042103 – serie “Your line” – img @Pierpaolo Rovero

Ho deciso di mettere in vendita online unicamente una tiratura limitata in formato ridotto (30x30cm), consentendo a ciascuno di combinare le opere acquistate secondo i propri desideri. Il titolo Your Line è già una dichiarazione di intenti: la linea è la tua. Vorrei che ciascuno scegliesse l’ordine in cui disporre le immagini, permettendo a ogni osservatore di creare una narrazione personale. Vorrei che al pubblico arrivasse l’idea che il senso di pace richiede una diversità di percorsi interiori.

La locuzione “Beyond the Horizon”, oltre al desiderio di pace, evoca immagini di esplorazione e scoperta. Qual è il significato più profondo che l’orizzonte incarna in queste tue opere?

L’orizzonte rappresenta per me non solo il confine fisico tra cielo e terra, tra lo spirituale e il materiale ma anche il confine tra ciò che conosciamo e ciò che ancora non abbiamo esplorato o compreso pienamente. Non è il punto di arrivo, ma quello di partenza.

Pensando al mix tra desiderio di pace e la tensione positiva, quasi magica, verso l’esplorazione dell’ignoto, mi viene in mente che parliamo di un binomio chiave nella ricerca del nostro “equilibrio” personale (e non solo). In diverse interviste recenti, gli artisti hanno evidenziato l’importanza di tale ricerca. È così anche per te?

Assolutamente sì, hai colto nel segno. Vorrei mettere al centro di “Your Line” questa tensione tra tranquillità e movimento, tra il desiderio di comfort e il richiamo dell’ignoto. Riconosco l’importanza di bilanciare queste due forze per trovare un equilibrio sia nel lavoro che negli affetti. Il senso di magia ci permette di rendere tangibile questo desiderio di pace.

Come ha scelto i soggetti e i rimandi al tema generale che hanno composto la serie?

Nella creazione di questa serie mi sono ispirato alla sensazione di trovarmi immerso in un sogno, cercando di evocare le atmosfere e le immagini di epoche passate, in particolare i primi anni Cinquanta. Questo periodo storico è intriso di un’atmosfera di ingenuità e romanticismo, con un’estetica iconica che si manifesta nelle pubblicità vivaci e colorate, nei manifesti cinematografici accattivanti, nelle riviste dell’epoca ricche di avventure e nei fumetti popolari.

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IMG ZOOMABILE – LINE 012101 – serie “Your line” – img @Pierpaolo Rovero
In questa produzione (e, per esteso, nelle altre), c’è un processo particolare che segui per trasformare un’idea in un’opera finita? E quando o come senti che l’opera è davvero conclusa?

Mi piace pensare che ogni opera sia la somma di molteplici elementi e influenze, quasi come un mosaico di piccole opere che si uniscono per formare un tutto più grande.

Per quanto riguarda il momento in cui sento che l’opera è davvero conclusa, è qui che entra in gioco il mio pensiero: mi piace l’idea che l’opera non sia mai veramente conclusa. Ogni pezzo è parte di un dialogo continuo, una conversazione in evoluzione tra me e l’osservatore. In questo senso, la collezione è sempre aperta a nuove aggiunte, per cui risulta un’entità non finita, in continua espansione, pronta a evolversi con il tempo e le nuove ispirazioni.

Le tue esperienze come fumettista, illustratore e docente di Arte del Fumetto all’Accademia Albertina di Torino che tipo di sinergia hanno creato nel tuo percorso creativo?

Il fumetto rappresenta per me la massima espressione di un’arte sequenziale, dove le immagini si dispongono per creare una narrazione. In questa serie, ad esempio, il margine bianco che incornicia la vignetta ha un’importanza cruciale. Nel fumetto, questo spazio è conosciuto come closure, ed è qui che l’immaginazione del lettore entra in gioco per colmare i vuoti tra una figura e l’altra, creando un legame attivo e personale con la storia. Nella serie “Your Line” mi sono divertito a far uscire fuori degli elementi  da questo margine, quasi come se lo spazio dell’immaginazione potesse prendere vita.

Insegnare mi offre poi la straordinaria opportunità di confrontarmi con le nuove generazioni di artisti, e questa è per me una ricchezza inestimabile.

Visto che la tua arte si manifesta a 360 gradi, esiste un medium che ti dà maggiore soddisfazione e perché?

Amo il fumetto, ma non voglio limitarmi a un solo linguaggio. Preferisco esplorare le sinergie tra i diversi media.

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Come sai, io mi occupo anche di “creative coding”. Abbiamo lavorato insieme e so quanto sia significativo, per te, l’approccio digitale all’arte. Ritieni che le tecnologie connesse stiano marcando in modo decisivo il contesto contemporaneo?

È ormai sotto gli occhi di tutti quanto le piattaforme social permettano agli artisti di promuovere il proprio lavoro a un pubblico globale, senza intermediari. Ma come giustamente mi fai notare, oggi possiamo creare opere interattive, generative e dinamiche che cambiano nel tempo e rispondono agli input degli utenti rendendo l’esperienza artistica più immersiva e partecipativa.

Oggi tutte le tecnologie digitali applicate all’arte si appoggiano a una nuova dimensione: l’intelligenza artificiale (AI). Le nuove piattaforme di AI dialogano in modo credibile con noi, sfidano con successo il mitico test di Turing, s’appoggiano a uno scibile sterminato, producono elaborazioni algoritmiche complesse, possono “vedere” e “comprendere” le immagini, scrivere testi creativi e generare suoni (naturalmente da supervisionare).
A breve fruiremo della generazione di video realistici a partire da un prompt testuale. Come vedi le prospettive della tua arte in questo nuovo contesto? Lo accoglierai come hai fatto con il digitale nella grafica?

Le tecnologie offrono un terreno fertile per la continua reinvenzione e rinnovamento del nostro sguardo sul mondo. Tuttavia, è essenziale che questo processo sia accompagnato da una profonda consapevolezza del ruolo dell’artista. L’attuale dibattito sull’intelligenza artificiale solleva principalmente questioni legali: possiamo veramente considerare un’opera d’arte un’immagine generata esclusivamente da un prompt di testo? Secondo il mio punto di vista, la risposta è negativa. Pertanto, l’assenza di un’autentica creatività umana potrebbe precludere la possibilità di commercio o diritto d’autore. In tal modo, l’AI potrebbe rappresentare una sorta di “stupro” dell’atto creativo.

Nonostante questi rischi, guardo al futuro con ottimismo. Le nuove generazioni di artisti hanno capito quanto siano importanti una regolamentazione adeguata e una profonda riflessione etica. Molti ragazzi stanno riscoprendo nuovi (anzi vecchissimi) approcci all’arte, che passa da uno stile istintivo e per certi versi primitivo.

Il futuro si configura come un’ibridazione ancora da scrivere, dove la collaborazione tra l’umanità e le tecnologie potrebbe portare non necessariamente a un impoverimento dello spirito umano ma, anzi, a risultati sorprendenti. Un punto cruciale è riscoprire la passione per l’atto creativo: le macchine possono svolgere molte attività, ma certamente non possono sperimentare l’emozione che proviene dalla creazione artistica.

032101 P. Rovero Impulsi Creativi https://www.impulsicreativi.it/
IMG ZOOMABILE – LINE 032101 – serie “Your line” – img @Pierpaolo Rovero
Una domanda meno banale di quanto possa apparire a una prima lettura: tu, che sei anche docente accademico da molti anni, quali consigli dai o daresti ai giovani artisti per la loro crescita personale e professionale?

Ritengo che sia importante dire ai ragazzi che occorre trovare un equilibrio tra sperimentazione ed esigenze di mercato.

Un altro consiglio per chi vuole intraprendere il percorso di artista come lavoro è quello di non pensare a un piano B. E’ essenziale essere pienamente dedicati e concentrati sul proprio obiettivo, senza lasciare spazio neanche all’idea di un possibile fallimento. Tuttavia, è importante che questa determinazione sia supportata da una consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità, che può essere sviluppata attraverso un processo di apprendimento guidato e confermato dal feedback degli altri, inclusi i docenti.

Mi è capitato più volte, durante le interviste più recenti, di porre una domanda, che rivolgo anche a te: c’è qualche aspetto della tua arte e di “Your line / Beyond the horizon” che non abbiamo toccato e ti piacerebbe almeno menzionare?

Ti direi che spiegare troppo potrebbe rovinare il gusto della scoperta. Grazie per avermi permesso di condividere queste riflessioni su “Your Line / Beyond the Horizon”!

Grazie a te per il tuo tempo e le suggestioni, Pier. Invito i lettori di quest’articolo a scoprire le altre serie sul tuo sito.

Paolo Servi

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Paolo Servi

Paolo Servi si occupa di Creative coding, Interaction design, AI e Nuove tecnologie. Ha studiato Statistica a Bologna, Scrittura creativa alla Holden di Torino (con Ernesto Franco, Dario Voltolini, Carlo Lucarelli e Andrea Canobbio) e Bioenergetica all’AIPU di Milano. Ha tenuto workshop ad Alessandria d’Egitto, Barcellona, Byblos (Libano), Copenhagen, Dublino, Liverpool, Novi Sad (Serbia), Parigi e in Palestina. Ha esposto alla Biennale di Firenze, ad Outsider Art, ad ArtVerona e al Wired NextFest. Ha pubblicato il romanzo “Ad occhi chiusi” con le Edizioni Il Foglio, una raccolta di poesie ed è coautore del cortometraggio “Il soldato della neve”, premiato nel concorso nazionale “A corto di idee” (Aosta). Con Edizioni Mondo Nuovo ha già pubblicato il romanzo “Le tre rune” (2022). Collabora periodicamente con la rivista online “VilleGiardini”.