Sono passati ormai oltre quindici anni da quando il Palazzo Blu di Pisa è diventato un punto di riferimento nevralgico sia per la città che per l’intera comunità artistica italiana. Era infatti il 2008 quando l’edificio, passato nel corso dei secoli dalla proprietà di numerose famiglie nobiliari cittadine, è stato reso accessibile al pubblico come Museo. Un’opera resa possibile grazie all’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa che dal 2001 ha intrapreso l’opera di ristrutturazione e mantenimento delle architetture esistenti, migliorandone notevolmente la funzionalità.
Al momento infatti il Palazzo Blu di Pisa è suddiviso in varie sezioni che alternano al proprio interno attività stanziali ed altre temporanee. Il corpo principale è e resta quello prospiciente al Lungarno che ospita l’attività artistica e museale della struttura:
- l’esposizione permanente delle collezioni d’arte (secondo piano);
- la dimora nobiliare e la Collezione Simoneschi (piano primo);
- la sezione dedicata all’archeologia e alla storia medievale (seminterrato);
- spazio polifunzionale per usi differenti (attico).
Una realtà artistica, quella di Palazzo Blu, che si sta ritagliando, come accade a Firenze con Palazzo Strozzi, uno spazio sempre maggiore all’interno del panorama artistico e museale della Toscana.
Ama l’arte; fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno.
Gustave Flaubert
Palazzo Blu Pisa: oltre mille anni di storia
Una storia millenaria quella che anima il Palazzo Blu di Pisa. Antichi insediamenti sull’area dell’edificio sono infatti databili al 1100 d.c. circa, quando Pisa era nel suo massimo splendore di Repubblica Marinara. Successiva di almeno un secolo è invece la casatorre in pietra. Visibile ancora oggi dal corridoio che conduce alle mostre temporanee l’antica e sottostante strada che risale ad un periodo definibile tra il XII e il XIII secolo.
Posto in posizione strategica l’edificio permetteva un’ampia visuale sul Fiume Arno, sul ponte che conduce alla Porta Aurea verso il Palazzo dei Gambacorta oggi sede del Consiglio Comunale. Distrutto e ricostruito più volte ha cambiato spesso anche padrone. Il classico colore della facciata è però da datarsi attorno alla metà del ‘700. Questa soluzione cromatica fu probabilmente adottata per soddisfare il gusto di ospiti provenienti da San Pietroburgo. L’ultimo importante intervento strutturale fu la costruzione di una nuova ala est nel periodo successivo all’Unità d’Italia. Domenico Giuli, nuovo proprietario, costruì infatti questa nuova porzione rendendo simmetrica la facciata che si mostrava adesso con cinque ampie finestre anzichè quattro. Il Palazzo venne unito di fatto al vicino Palazzetto Casarosa, anch’esso di proprietà del Giuli. La struttura si configurava di fatto come uno dei più significativi edifici tra quanti arricchiscono l’ampio scenario falcato dei lungarni. Il resto è storia dei giorni nostri.
dal canale ufficiale Youtube di Palazzo Blu
Il calendario completo di tutte le mostre in programma
Anche quest’anno un’intensa attività di mostre ed esposizioni a caratterizzare il panorama artistico cittadino e nazionale. Ecco nel dettaglio la programmazione e le informazioni per visitare il museo:
Orazio Riminaldi. Il buon Samaritano. La città ai tempi di Riminaldi.
- Date della mostra
27 ottobre 2023 – 7 gennaio 2024 - Orari
Martedì-venerdì: 10:00-19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00-20:00
Antico e Moderno. Dolfo scultore nella dimora di Palazzo Blu.
- Date della mostra
3 maggio 2024 – 14 luglio 2024 - Orari
Martedì-venerdì: 10:00-19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00-20:00
Manuele Fior. Viaggio a colori.
- Date della mostra
20 aprile 2024 – 1 settembre 2024 - Orari
Martedì-venerdì: 10:00-19:00
Sabato, domenica e festivi: 10:00-20:00
Oltre alle mostre temporanee in programma è sempre accessibile l’esposizione permanente. Un connubio artistico ispirato e concepito attraverso il legame delle opere con Pisa e il suo territorio e in cui è possibile trovare materiale artistico di esponenti del calibro di Nino Pisano, Orazio ed Artemisia Gentileschi, Orazio Riminaldi, Tribolo, Ottavio Simoneschi e il ricchissimo archivio fotografico di Luciano Frassi, che documenta la vita della città lungo l’arco della seconda metà del ’900.
“Pisa e il mondo che cambia”, l’archivio fotografico di Luciano Frassi
Come sopra riportato una delle esperienze percorribili all’interno del panorama artistico di Palazzo Blu a Pisa è quella del viaggio iconografico attraverso l’esposizione fotografica di Luciano Frassi. Pagine indelebili e significative della vita della città nel secondo novecento, un’esperienza al cui interno si colloca per importanza e spessore anche l’attività artistica e memoriale di Palazzo Blu.
Ecco uno stralcio delle opere che possono essere viste dal vivo all’interno dell’esposizione permanente del museo.
Oltre un decennio di grandi mostre ed esposizioni
Il nome di Palazzo Blu a Pisa è convenzionalmente legato a quello del pittore e writer statunitense Keith Haring, che a Pisa visse per un periodo e che alla città toscana ha regalato lo straordinario murales Tuttomondo realizzato nel 1989 sulla parete esterna del Convento di Sant’Antonio. Haring morto prematuramente è stato il soggetto di mostre realizzate a Pisa ed anche a Palazzo Blu. Ma la grande importanza del museo toscano è legata anche ad altre straordinarie esposizioni andate in scena negli ultimi anni. Ecco nel dettaglio l’elenco delle più significative:
- Futurismo (2019);
- Salvador Dalì (2016);
- Marc Chagall e il Mediterraneo (2009);
- Andy Warhol. Una storia americana (2013);
- Joan Mirò. Diario di una mostra (2010);
- Kandinsky (2012);
- Picasso (2011);
- Henri Toulouse Lautrec (2015);
- Amedeo Modigliani e il soggiorno parigino (2015);
- Escher (2022).
©impulsicreativi.it – riproduzione riservata.
Potrebbe interessare anche: Anselm Kiefer porta i suoi “Angeli Caduti” a Palazzo Strozzi