Animali Fantastici Il Giardino delle Meraviglie è il titolo della mostra esposta nella suggestiva location di Palazzo Albergati di Bologna.
L’esposizione, ideata e curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, è prodotta e organizzata da Arthemisia, azienda leader nella produzione, organizzazione e allestimento di mostre d’arte a livello nazionale.
Animali Fantastici. Il Giardino delle Meraviglie – primo zoo d’artista
Dal 7 dicembre 2023 al 5 maggio 2024, Animali Fantastici Il giardino delle meraviglie ospita oltre novanta animali, realizzati da 23 artisti contemporanei. Si può definire il primo zoo d’artista al mondo: uno zoo privo di gabbie e animato da pitture, sculture e installazioni di animali di ogni specie e provenienza.
In questa originale esposizione, si fondono arte e animali, incanto e sogno, proponendo a grandi e piccini un percorso magico che si apre con la vista di un prato – artificiale– e quattro panchine.
I visitatori sono accolti da un video messaggio in cui si tracciano i rapporti storicamente esistenti tra l’uomo e l’animale, a cominciare dalle prime pitture rupestri rinvenute nelle grotte di Lascaux e Chauvet in Francia o quelle di Altamira in Spagna, risalenti a quarantamila anni fa.
Palazzo Albergati rinnova così i suoi spazi proponendo un habitat museale, un “safari pedonale”, dove gli animali esposti convivono nel più rispettoso degli ecosistemi artistici.
L’ANIMAle di Giulio Marchetti
In questa passeggiata fiabesca, il visitatore entrerà nel vivo dell’ANIMAle, così come recita il titolo dell’opera di Giulio Marchetti (Roma, 1982), in cui l’artista gioca con la fusione delle due parole, anima” e “animale”. La scultura, di matrice metallica, è disegnata con un doppio font, rivelando un magnete dai molteplici contenuti.
La parola “anima” si traduce nel cuore pulsante della mostra, la base da cui partire per ogni ragionamento sui diritti umani e animali. Da questa fusione misteriosa, da questa magia che la scienza non può replicare, nasce il “metodo sentimentale“, per un futuro armonico e in equilibrio.
Animali Fantastici Il Giardino delle Meraviglie – la digital art
L’anima di Marchetti ci introduce alla digital art di mondi incantati: paesaggi magici dove i sogni prendono vita e farfalle giganti danzano tra fiori di colori iridescenti. Cervi maestosi si aggirano silenziosi attraverso foreste incantate, mentre scoiattoli curiosi giocano tra rami dorati. Su di essa regna con grazia un unicorno fatato, la sua criniera luminosa sospesa nel vento etereo. L’armonia tra creature fantastiche e paesaggi surreali permette al visitatore di scoprire un rifugio per l’anima, dove la realtà si dissolve in un sogno senza fine.
“Siamo Fattoria” di Marco Bettio
L’artista padovano Marco Bettio (1974) riflette invece sul mondo che abitiamo e sugli equilibri sensibili che legano l’uomo al genere animale. Il suo sguardo si concentra sugli animali della fattoria, immensi compagni di vita nel corso dei secoli, amici generosi che da sempre supportano le esigenze delle comunità umane. Animali fantastici. Il giardino delle meraviglie, ospita quindi asini che ci osservano con occhi intelligenti ed empatici e scimmie che si atteggiano con umana superbia. Il fulcro del progetto “Siamo Fattoria”, si sostanzia in una ricerca di senso, in un racconto individuale e in un’indagine sul rapporto, spesso sbilanciato, tra l’essere umano e le altre creature viventi.
“Siamo sogno” di Nicola Pucci – Animali Fantastici Il Giardino delle Meraviglie
Proseguendo la passeggiata di Animali Fantastici Il Giardino delle meraviglie, il visitatore viene accolto dalle pitture surrealiste dell’artista siciliano Nicola Pucci (1966). Nel progetto “Siamo sogno“, Pucci propone curiose avventure del quotidiano, che spiazzano per la strana triangolazione tra umano, animale e ambiente. Tra le opere esposte: un leone che custodisce un neonato (Leone con bambino, 2022), un babbuino che partecipa a rituali di cura personale (Ragazza specchio con babbuino, 2023) e una bambina che salta circondata da cani (Salto bambina co cani, 2023). Scene surreali alla René Magritte, che diventano il cuore di un mondo unitario e poetico. È una realtà parallela dove persone e animali condividono spazi, oggetti e abitudini.
“Siamo mutanti” di Sandro Gorra
Il percorso espositivo continua con le sculture di Sandro Gorra, (1944), artista milanese, ideatore del progetto “Siamo mutanti“. Nato in seno alle campagne pubblicitarie, Gorra evolve come artista, spostando il suo quid creativo nel disegno e nella scultura, affascinandosi al mondo animale e in particolare alla giraffa.
Animale evocativo quanto mansueto, e divenuto per questo motivo allegoria di un linguaggio non giudicante, noto come “Linguaggio Giraffa“, così come ideato dallo psicologo clinico Marshall Rosenberg. Rosenberg è considerato il padre della Comunicazione Non Violenta (CNV). La giraffa si contraddistingue per l’anomalia dovuta alla sua conformazione fisica e al suo baricentro gravitazionale.
Le giraffe di Gorra (Alice e l’acqua; Marlyn, 2018) sono diventate la metafora della fragilità e della continua imperfezione che contraddistingue la specie umana. Così lo spettatore può ammirare Marilyn mentre perde le proprie macchie, come un’identità che scivola via. Le giraffe di Gorra corrono, giocano, ballano, disperdendo tessere maculate, ma non la gioia di godersi il momento, di sorridere mentre la mutazione sta trasformando il loro abito.
“Siamo illusione” di Mario Ricci
Proseguendo la passeggiata, il visitatore potrà assistere alle opere di Mario Ricci (Roma, 1959), e al suo progetto dal titolo “Siamo illusione”. Le sue tele sembrano respirare, muoversi dal loro interno, come se animali o semplici oggetti domestici spingessero da dietro la tela, quasi a rompere la superficie e andare via, oltre la soglia già aperta da Lucio Fontana, precursore del movimento spazialista.
Nelle opere di Ricci possiamo scorgere un toro o uno squalo, piccole mosche e altri esseri che appartengono alla tela e sembrano sul punto di attraversare la pittura per tornare nel mondo degli animali liberi. Il messaggio che Ricci intende lanciare allo spettatore è che tutti gli animali possono bucare le tele del mondo, liberandosi dalle catene, lasciando che i quadri vivano felici nell’estasi del colore.
“Siamo magia” di Valeria Petrone
Un progetto che piacerà a grandi e piccini è invece quello di Valeria Petrone (Cesena, 1965). In “Siamo Magia”, l’artista ci racconta le sue donne fantastiche: femmine stravaganti e stilizzate, dipinte con linee sottili e colori distesi, quasi sempre su fondali piatti che contribuiscono ad aumentare profondità e pathos. Ognuna di loro (White Lies, 2011; Civetta, 2014; Phara, 2022) appartiene al mondo eclettico dei sogni letterari ad occhi aperti, un luogo del possibile in cui le magiche fanciulle si fondono con animali dalle molteplici simbologie.
Volpi, lupi e serpenti aderiscono mimeticamente alle abitudini private delle donne dipinte dalla Petrone. Sono tutte raffigurate in primo piano, impeccabili come davanti ad uno specchio ideale, il quale restituisce un dialogo metamorfico con gli animali. L’artista ci mostra un pianeta fiabesco che entra in una nuova eleganza contemporanea, dove il gatto di White Lies si trasforma in una maschera per meditare. Con la sua arte, la Petrone ci insegna che non esistono solo gli animali da compagnia, ma anche la compagnia delle ragazze, con i loro amici animali.
“Siamo mondi” di Fulvio Di Piazza
Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969), promotore del progetto “Siamo Mondi“, ci introduce invece nella complessità di mondi fantastici. In questi lo spettatore potrà immergersi in un’atmosfera tanto preistorica, quanto in un futuro indecifrabile. Di Piazza ci conduce alla scoperta di un pianeta pittorico, dalla natura coloratissima, costellato da animali fantasmagorici, creature gigantesche, rettili e anfibi mutanti.
“Siamo panacea” di Marco Mazzoni
La mostra Animali Fantastici. Il Giardino delle Meraviglie si conclude con il percorso espositivo di Marco Mazzoni (Tortona, 1982). In “Siamo Panacea“, l’artista piemontese sottolinea con amore il legame tra le donne e le piante. Ricorre alle farfalle per esaltare la bellezza iconografica dell’universo femminile. Il volto di donna si riempie di ali colorate, rivelando un qualcosa di intimo. È un incanto che porta la mente verso paradisi perduti e fantasmagorie dell’immaginario. La donna ritratta da Mazzoni diventa così la panacea di una civiltà che vive in armonia, fin dai suoi albori come nel prossimo futuro.
Si conclude così la mostra Animali Fantastici. Il Giardino delle Meraviglie di Palazzo Albergati, con l’auspicio che ogni visitatore si porti a casa un pizzico di magia e incanto dopo questo soggiorno fantasmagorico nel cuore di Bologna.
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