La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino partecipa alle celebrazioni dei 150 anni di storia dell’Impressionismo dedicando una mostra all’unica donna pittrice tra i fondatori del movimento: Berthe Morisot. Pittrice impressionista, dal 16 ottobre 2024 al 9 marzo 2025. L’esposizione è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, curata Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin, e realizzata grazie al sostegno di BPER Banca.
La mostra annovera una selezione di circa 50 opere, tra cui celebri dipinti, pastelli, acquerelli e incisioni a puntasecca (alcuni dei quali esposti per la prima volta in Italia), tutti provenienti da importanti istituzioni pubbliche – tra cui il Musée Marmottan Monet di Parigi (che detiene la più grande collezione di opere di Morisot), il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Pau, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Musée d’Ixelles di Bruxelles, l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi – o da collezioni private.
Il catalogo di Berthe Morisot. Pittrice impressionista è edito da 24 ORE Cultura. All’interno i saggi delle curatrici e i contributi di Sylvie Patry, massima esperta internazionale dell’artista e di Sylvie Carlier, Direttrice delle Collezioni del Musée Marmottan Monet di Parigi.
In contemporanea, Palazzo Ducale a Genova presenta la mostra Impression, Morisot, dedicata all’artista, dall’11 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025, a cura di Marianne Mathieu. Si fruisce di ingresso ridotto presentando il biglietto dell’esposizione torinese.
Percorso espositivo
Suddivisa in quattro sezioni tematiche, la mostra ripercorre la vita e la carriera artistica di Berthe Morisot, dagli esordi fino alla sua piena affermazione all’interno del movimento impressionista. Scene di vita familiare riprese in ambienti domestici, ritratti femminili e paesaggi en plein air. A queste si aggiunge una sezione dedicata alle opere su carta, importanti quanto i dipinti per comprenderne il percorso artistico e l’evoluzione stilistica.
Ad arricchire il percorso espositivo, e quindi l’esperienza dei visitatori, un display di Stefano Arienti, artista italiano contemporaneo tra i più riconosciuti e apprezzati, che si inserisce all’interno di un progetto ideato da Chiara Bertola – Direttrice della GAM – intitolato L’intruso. Attraverso l’uso di ritratti rivisitati, carte da parati, nastri di tessuto e vari oggetti dell’epoca, Arienti mira a creare un contesto che dialoga con le opere dell’artista, evocando l’atmosfera domestica e le ambientazioni naturalistiche presentate in mostra.
Un Talento precoce
Nata a Bourges nel 1841 in una agiata famiglia borghese, Berthe Morisot inizia sin da giovanissima a dedicarsi alla pittura, insieme alle sorelle Edma e Yves. All’età di 10 anni si trasferisce con la famiglia nei pressi di Parigi. Qui subisce il fermento culturale parigino e si appassiona alla pittura, grazie a un talento innato e al sostegno della famiglia, ben inserita nel contesto sociale e artistico della città.
Dato che le accademie di pittura non ammettono ancora studentesse – L’École de Beaux-Arts di Parigi aprirà i suoi corsi alle donne solo nel 1897 – i genitori allestiscono un atelier casalingo in modo che le sorelle possano prendere lezioni private. I primi maestri sono Geoffrey-Alphonse Chócarne, dal quale apprendono i principi del neoclassicismo, imparando a disegnare con precisione, a costruire le forme e a rispettare le regole compositive dell’epoca, e Joseph Guichard, che le indirizza allo studio e alla copia delle opere dei grandi maestri del passato.
Le sorelle Yves e Edma abbandonano la pittura per scegliere la vita matrimoniale, seguendo le convenzioni dell’epoca. Solo Berthe segue con ostinazione il desiderio di trovare una dimensione personale nel mondo dell’arte.
L’incontro con gli impressionisti
Guichard introduce Morisot al maestro paesaggista Jean-Baptiste Camille Corot, grazie al quale abbandona l’arte accademica e si avvicina alla pittura en plein air. Inizia così le sue ricerche sulla luce e sul colore, un primo passo verso l’estetica impressionista.
Nel 1868, incontra Édouard Manet ed entra in contatto con il gruppo degli impressionisti. Tra i due nascono una profonda stima e un’attrazione artistica reciproca. Oltre a sceglierla come modella per i suoi dipinti, Manet la introduce ai temi della modernità e della vita quotidiana e la incoraggia a sperimentare nuove tecniche, avvicinandosi sempre di più allo stile impressionista, discostandosi dalle rigide regole della tradizione accademica.
Nel 1874, entra ufficialmente nella famiglia Manet, sposando Eugène, fratello minore di Édouard, dal quale ha una figlia, Julie, che, insieme al marito, viene scelta come soggetto prediletto dei suoi dipinti. Nonostante la vita matrimoniale, Morisot continua a dedicarsi alla sua affermazione come pittrice, firmando sempre le sue opere con il nome da nubile.
Una donna tra gli uomini
Non credo ci sia mai stato un uomo che abbia trattato una donna alla pari. E questo è tutto ciò che chiedo, perché conosco il mio valore.
Berthe Morisot
Morisot partecipa alla prima mostra impressionista, il 15 aprile del 1874, al numero 35 di Boulevard des Capucines, nello studio del fotografo Nadar. A questa, seguiranno altre sette esposizioni che la vedranno protagonista. La sua presenza è vista dalla critica come una provocazione, poiché unica voce femminile all’interno del gruppo. Il fatto di essere una donna in un mondo artistico dominato da uomini la espone a pregiudizi e stereotipi, che relegano la sua opera a mera appendice a quella di Manet. Ma i consensi non mancano da parte di chi apprezza la sua maestria nel dipingere la luce e catturare l’istante, che si fa eternità sulla tela, con grazia e delicatezza. Il suo stile influenzerà presto altre pittrici come Eva Gonzalès, Marie Bracquemond e l’americana Mary Cassatt.
Nonostante le critiche Morisot diventa una presenza importante nei salotti dell’epoca e la sua casa si trasforma in un luogo di incontro per artisti e letterati.
Caratteristiche principali e temi ricorrenti nella sua arte
Sfera familiare
Ad aprire la prima delle quattro sezioni tematiche è il suo autoritratto, del 1885, in cui si presenta al pubblico con tavolozza e pennello in mano. L’atteggiamento deciso e lo sguardo sicuro lasciano intendere tutta la determinazione nel volersi affermare come artista.
L’immagine introduce la serie di opere dedicate alla sua sfera familiare.
Definita spesso come pittrice degli affetti, dell’amore materno e della pace domestica, Morisot è particolarmente abile nel rappresentare l‘interiorità dei suoi soggetti. Le sue opere rappresentano un diario visivo, in cui è possibile cogliere un’introspezione psicologica ed emotiva straordinaria, che risulta assente nell’universo pittorico maschile dei contemporanei.
Con la stessa abilità con cui cattura la luce e il suo mutare, attraverso pennellate rapide e leggere, così cattura gli stati d’animo più sottili. Uno sguardo rivolto verso l’esterno di una finestra, un’espressione appena accennata, suggeriscono una complessità emotiva che va oltre la semplice rappresentazione fisica.
La sua capacità di suggerire piuttosto che di descrivere, di evocare atmosfere piuttosto che di rappresentare la realtà in modo oggettivo, è una delle caratteristiche più distintive del suo stile. La scelta di palette cromatiche caratterizzate da tonalità delicate e pastello contribuiscono a creare un’atmosfera intima e sognante.
Ritratti femminili
La serie di ritratti femminili apre la seconda sezione della mostra. Le opere contribuiscono a ridefinire il ruolo della donna nell’arte. Che si tratti di soggetti intenti in momenti di vita domestica, come in Paise mentre cuce nel giardino di Bougival, del 1881, o scene di vita mondana, come in Donna con ventaglio (Al ballo), del 1875, Morisot ci offre uno sguardo intimo e personale sull’universo femminile dell’epoca, catturandone le emozioni, le aspirazioni e la quotidianità.
Paesaggi en plein air
Ma è nella pittura en plein air, che apre la terza sezione, che Morisot esprime al meglio la sua poetica. Che si tratti di paesaggi o di figure immerse nel verde, la luce è la protagonista assoluta. Le scene sono caratterizzate da pennellate rapide e spontanee, capaci di catturare la fugacità della luce nelle sue infinite sfumature e nel suo continuo mutare.
La luce del mattino, del pomeriggio o del tramonto sono tutte catturate con maestria, creando effetti atmosferici di grande suggestione, cromaticamente intensi e vibranti. Le campiture di colore puro conferiscono luminosità e vivacità, mentre i toni pastello creano un’armonia visiva che trasmette serenità. Contorni sfumati e pennellate più morbide e leggere creano invece un senso di profondità e di movimento.
Anche nelle opere en plein air, Morisot non rinuncia a rappresentare le donne. Spesso ritrae se stessa, sua figlia o amiche impegnate in attività quotidiane, come leggere, cucire o passeggiare. Le figure sembrano immerse in un mondo a parte, sembrano fondersi con la natura circostante, in un dialogo intimo e raccolto con essa.
Nei quadri di M.me Berthe Morisot le forme sono sempre vaghe, ma una strana vita le anima. L’artista ha trovato il modo di fissare sulla tela i riflessi cangianti e le luminescenze che compaiono sulle cose e nell’aria che le avvolge … il rosa, il verde pallido, la luce vagamente dorata, cantano con un’armonia indescrivibile
Gustave Geffroy
Opere su carta
La produzione artistica di Morisot comprende anche un vasto corpus di disegni e acquerelli, ai quali è dedicata l’ultima sezione della mostra. Queste opere, più intime e meno conosciute rispetto ai dipinti, offrono una prospettiva sul suo processo creativo e sulla sua evoluzione artistica. Si tratta principalmente di studi preparatori: attraverso schizzi rapidi e spontanei, dai colori tenui e pastello, l’artista cattura l’essenza del soggetto, per poi svilupparla in un’opera più complessa. Queste opere mettono in evidenza un’artista versatile, capace di esprimere la sua creatività attraverso tecniche e supporti diversi.
Nel 1982, tiene la sua prima mostra personale, un riconoscimento importante per un’artista donna, ancora vivente.
Nel marzo del 1895, la morte giunge prematuramente all’età di 54 anni a causa di una polmonite. Nel 1896 la figlia e alcuni tra amici e colleghi più cari, come Renoir, Degas e Mallarmé, organizzano una mostra postuma, presso la galleria Durand-Ruel, per rendere omaggio al suo talento artistico, la cui singolarità, secondo Paul Veléry, è stata quella di
vivere la propria pittura e dipingere la propria vita.
Informazioni per visitare la mostra
Berthe Morisot
Pittrice impressionista
16 ottobre 2024 – 9 marzo 2025
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea,
Via Magenta, 31 Torino
Orari
Lunedì chiuso | Martedì – Domenica dalle 10 alle 18
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti
Intero 14 euro | Ridotto 12 euro
(Più diritti se acquistato in prevendita)
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