Al momento stai visualizzando Gustave Caillebotte dipingere gli uomini
Paul Perrin, curatore dell'esposizione Caillebotte - (c)photo Musée d'Orsay - Allison Bellido

Fino al 19 gennaio 2025 al Musée d’Orsay di Parigi sarà possibile visitare la mostra Gustave Caillebotte. Dipingere gli uomini. Un’esposizione inedita promossa per celebrare il 130° anniversario della morte del celebre impressionista parigino. Il percorso espositivo è incentrato principalmente sulle figure maschili, uno dei soggetti principali delle sue opere.

P. Perrin Mostra Caillebotte Impulsi Creativi https://www.impulsicreativi.it/
Paul Perrin, curatore dell’esposizione Caillebotte – (c)photo Musée d’Orsay – Allison Bellido

La mostra nel dettaglio

L’esposizione comprende quasi 150 opere tra quadri, disegni, documenti, tra cui i capolavori di Gustave Caillebotte (1848-1894). La mostra è una ricostruzione cronologica dal 1870 al 1894 e raccoglie dipinti di figure, oltre a pastelli e fotografie, tutte opere incentrate sulle figure maschili, tralasciando quindi nature morte e paesaggi dell’artista.

Si tratta di un progetto di ricerca sul pittore impressionista nato dalla collaborazione di tre musei: il Musée D’Orsay di Parigi, il  Jean Paul Getty Museum di Los Angeles e l’Art Institute di Chicago. Questa mostra celebra anche due importanti acquisizioni di Caillebotte: “Giovane uomo alla finestra da parte del J. Paul Getty Museum e “Parte di barca” proprio dal Museo d’Orsay, mentre Il capolavoro dell’artista “Strada di Parigi in un tempo di pioggia” arriva dall’Art Institute di Chicago.

Gustave Caillebotte dipingere gli uomini. La modernità dell’autore

Questa è anche l’occasione per interrogarsi sulla modernità dei capolavori dell’autore perché come precisa Paul Perrin, curatore della mostra:

Il 70% dei dipinti di figure di Caillebotte rappresentano uomini moderni, figure reali del suo tempo. Infatti la sua pittura è molto biografica, dipinge essenzialmente la sua vita quotidiana e di coloro che lo circondano. Inoltre gli uomini che mostra nei suoi dipinti sono sempre un po’ un riflesso della sua identità, delle sue domande e del suo ideale di virilità.

Le pont di Caillebotte Impulsi Creativi https://www.impulsicreativi.it/
Caillebotte: Le pont de l’Europe – @musee d’orsay

Una delle particolarità delle opere di Cailebotte è proprio quella di voler riprodurre la realtà, la vita quotidiana del tempo nell’ambiente dove viveva, ovvero la sua città natale, Parigi, e la località di villeggiatura, Yerres, dove la sua famiglia benestante aveva una tenuta. I modelli prediletti erano quindi gli uomini del suo entourage: fratelli, operai che lavoravano per la sua famiglia, i suoi amici velisti e se stesso.

Fino ad allora, in pittura non si erano mai visti persone comuni al lavoro e figure maschili nel tempo libero, come l’uomo sul balcone, lo sportivo, l’uomo nudo in bagno. Per questo viene considerato un osservatore dei cambiamenti sociali e urbani. Cailebotte è quindi un testimone del suo tempo, il suo percorso è unico e innovativo sia per la scelta dei soggetti, sia per l’audacia delle inquadrature e dei punti di vista, la sua tecnica è influenzata proprio dalla fotografia, le sue tele sembrano degli scatti realizzati con un’ottica grandangolare.

I soggetti spesso non sono completi e sono ripresi dall’alto verso il basso, rendendo le inquadrature spontanee e naturali. Caillebotte per molto tempo è stato erroneamente considerato un artista amatoriale, secondo il curatore della mostra Perrin, perché la ricchezza della sua famiglia che gli ha consentito di sostenere molto il movimento impressionista, ha offuscato le sue reali capacità.

Partie de bateau Impulsi Creativi https://www.impulsicreativi.it/
Partie de bateau – @musee d’orsay

Il lascito di Caillebotte

Questa esposizione è anche l’occasione per rendere omaggio alla sua importante attività di collezionista di opere d’arte e sostenitore dei colleghi impressionisti con meno risorse, per questo motivo Caillebotte viene riconosciuto più come mecenate che come artista.
Infatti, Caillebotte nasce in una famiglia benestante parigina, negli anni acquisisce oltre 70 capolavori di Cézanne, Degas, Manet, Millet, Monet, Pisarro, Renoir e Sisley. Consapevole del valore straordinario della sua collezione, a soli 28 anni, nel 1876, scrive il suo testamento, nel quale dona l’intera raccolta di opere allo Stato francese, precisando le condizioni:

Io dono allo Stato i dipinti che possiedo; tuttavia, siccome voglio che questo dono sia accettato nella misura in cui le opere non finiscano in una soffitta o in un museo di provincia, ma finiscano prima al Luxembourg e poi al Louvre, è necessario che trascorra un po’ di tempo prima che questa clausola venga eseguita, e cioè fino al momento in cui il pubblico non dico che capirà queste opere, ma almeno le accetterà.

Alla sua morte, lo Stato accettò il lascito, ma ci furono un po’ di difficoltà per rispettare le volontà dell’artista e, dopo qualche anno, si trovò un compromesso. Proprio grazie questo importante lascito l’impressionismo ottenne finalmente un riconoscimento ufficiale in Francia. In occasione di questa esposizione, il Museo d’Orsay ha radunato tutte le opere del lascito in una sala del percorso permanente, consentendo ai visitatori di vederli tutti insieme.

Raboteurs Impulsi Creativi https://www.impulsicreativi.it/
Raboteurs – @musee d’orsay

Gustave Caillebotte dipingere gli uomini. Informazioni utili

Museo d’Orsay (https://www.musee-orsay.fr),
indirizzo: Esplanade Valéry Giscard d’Estaing, Parigi

È possibile prenotare i biglietti d’ingresso online.
Costo del biglietto intero: 16 euro, sono previste riduzioni e per residenti nella UE, per i minori di 26 anni è gratuito.

Orari: dal martedì alla domenica 9.30 – 18, giovedì apertura notturna fino alle 21.45.

Viste le importanti collaborazioni, questa mostra sarà poi visitabile al J. Peaul Getty Museum (https://www.getty.edu/museum/) di Los Angeles dal 25 febbraio al 25 maggio e all’Art Institute (https://www.artic.edu/) di Chicago dal 29 giugno al 5 ottobre 2025.

SOFIA MORETTI

©impulsicreativi.it – riproduzione riservata.

 

 

Sofia Moretti

Articolista free-lance