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Mattia Tarantino, direttore di Inverso Poesia. @creditphoto: Antonio Simone Verde, per gentile concessione Inverso Poesia
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Mattia Tarantino, direttore di Inverso Giornale di Poesia. @creditphoto: Antonio Simone Verde, per gentile concessione Inverso Poesia

 

È dal 2018 che un gruppo di ragazzi innamorati della poesia ha deciso di dare una forma e un verso a questa loro passione. È così nata la rivista Inverso – Giornale di Poesia e ne abbiamo parlato con uno dei direttori Mattia Tarantino. Napoletano classe 2001 ma già conosciutissimo nell’ambiente per il valore delle sue opere, l’arguzia del suo scrivere e la capacità di essere sempre, e per tutti, un assoluto motore trainante.

Inverso – Giornale di Poesia nasce appunto nel 2018 grazie alla spinta appassionata di due giovani poeti: Mattia Tarantino e Gabriele Galloni. Del secondo, scomparso tragicamente nel 2020 ci restano molteplici opere. Queste, nonostante la giovanissima età, lo hanno reso e continuano a renderlo uno dei poeti italiani contemporanei di maggior talento e spessore.

I morti tentano di consolarci
ma il loro tentativo è incomprensibile:
sono i lapsus, gli inciampi, l’indicibile
della conversazione. Sanno amarci

con una mano – e l’altra all’Invisibile.

Gabriele Galloni, da “In che luce cadranno”

Con Mattia Tarantino, anche lui brillante poeta (Se giuri sull’arca – 2024, L’età dell’uva – 2021, Fiori estinti – 2019, Tra l’angelo e la sillaba – 2017), abbiamo parlato di come Inverso – Poesia abbia visto la luce, delle motivazioni, del bisogno che si può avere, negli anni del Liceo, di una via di fuga come una rivista di poesia. Un bisogno che va oltre all’esprimersi attraverso la collezione dei versi prodotti. Un soggetto che diviene lo sfogo della possibilità (e capacità) di parlare del proprio e dell’altrui lavoro poetico.

Oggi Inverso Poesia è un punto di riferimento del settore, che si è arricchito nel corso degli anni di eventi, iniziative e nuovi collaboratori. A dirigere il tutto un quartetto di spessore. Oltre al nostro ospite Mattia Tarantino e al già citato Gabriele Galloni (che non ha perso il suo status quo nonostante le tragiche circostanze) si sono aggiunti due elementi di straordinario spessore poetico ed umano come Giovanna Frene (terza al Premio Strega Poesia 2024) e Francesco Terracciano.

dalla pagina Youtube ufficiale di Sergio Carlacchiani

Inverso – Giornale di Poesia: iniziative e struttura

Struttura di redazione

Detto dei direttori della rivista, Inverso – Giornale di Poesia annovera ormai tra le sue fila molti redattori e collaboratori, sia a livello nazionale che internazionale. Partecipano infatti alla stesura dei testi con competenza e passione anche Gloria Riggio, Lorenzo Pataro, Ilaria Palomba, Antonio Francesco Perozzi, Nicola Barbato, Ginevra Di Foggia, Francesco Ciuffoli, Julia Gianferri, Rebecca Garbin e Luigi Riccio.

Arricchiscono il progetto Costis Papazak, Sotirios Pastakas e Marisol Bohorquez Godoy, che formano il contingente straniero del gruppo di lavoro di Inverso – Poesia.

Attività editoriale ed eventi

Un progetto ormai strutturato che si alimenta grazie alla passione e alla competenza dei suoi interpreti. Forte è l’impegno in letture di nuove voci alle quali viene fornito, successivamente all’accettazione dei testi proposti, ampio spazio critico e divulgativo sulle pagine web della rivista. Attivo anche il progetto di traduzione soprattutto di testi europei e provenienti dal Sud America. Numerose anche le collaborazioni con differenti enti di promozione culturale e letteraria che rendono Inverso – Poesia un vero e proprio punto di riferimento intellettuale, in Italia ed all’estero.

Appuntamenti ormai diventati dei veri e propri cult per tutti gli appassionati del settore sono i Festival che negli anni sono stati organizzati. Nel 2019 ad Aversa, paese di Mattia Tarantino. Il 2021 a Roma, nei luoghi che furono di Gabriele Galloni. Dove ancora oggi la presenza resiste forte nel messaggio che il giovane poeta ha saputo lasciare. Nel 2023 invece è stato il turno di Salerno con l’International Poetry Festival – Parole contro. Determinante il contributo della Fondazione Alfonso Gatto, anche se -purtroppo- il tema centrale è tornato ad essere quello della guerra.

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International Poetry Festival, Salerno 2023 (Damiana De Gennaro, Francesco Papallo, Nicola Barbato, Lorenzo Pataro, Federica Giordano, Gloria Riggio, Mattia Tarantino, Fabio Barissano, Costanzo Ioni, Luigia Sorrentino, Vincenzo Crosio) – @creditphoto: Inverso Poesia

Inverso Poesia, a colloquio con Mattia Tarantino: “Come uno spazio d’emergenza”

Mattia Tarantino come nasce Inverso Poesia? Avevate uno scopo preciso allora o eravate spinti dal bisogno di fare qualcosa d’importante con e per la poesia?

Innanzitutto non nasce per caso e neanche per il bisogno di mettere in piedi qualcosa. Inverso Poesia è “uno spazio d’emergenza”, uno spazio migrante, di confine. Perchè non è facile vivere in Terra dei Fuochi o al Trullo, ed io e Gabriele viviamo in posti dimenticati da Dio, lasciati fuori. Era davvero importante creare una comunità, pericolosa, come tutte le comunità. Perchè creare una comunità significa sancire che cosa sta dentro e cosa invece resta fuori. Doveva essere provvisoria, senza presupposti, tentacolare, solo per mettere in circolo la poesia in qualsiasi cammino, direzione. Come un dispositivo di salvezza, una precisa economia della salvezza.

Festival, incontri, rassegne. C’è una controtendenza in tutto questo a spostare il campo dagli schermi al “di persona”, dai cellulari al live, da Zoom ai teatri. La poesia come mezzo per riappropriarsi della condivisione? Oppure che cosa?

Non so se la poesia è un mezzo per riappropriarsi della condivisione. La poesia è un uso. Questo si. E’ un uso dei corpi e della vita, quindi è un uso anche dei corpi collettivi e delle esistenze, dei destini. Più che farci riappropriare della condivisione ci fa riappropriare del linguaggio e della possibilità della vita come “profondo esercizio di libertà ed autonomia”, ma soprattutto un profondo esercizio di creazione, di montaggio, assemblaggio, smontaggio continuo. Far divenire i corpi e le esistenze in gioco dei veri e propri capolavori. Capolavori come da etimo: la prova d’arte; la prova che si fa una volta che c’è un lavoro da conseguire. Questa prova è sempre a venire, sempre in circolazione e non si esaurisce mai, non può esaurirsi perchè ogni momento è un esercizio costante con la vita, con i corpi in gioco e con il linguaggio.

Inverso Poesia ormai ha acquisito un’autorevolezza innegabile anche grazie alla crescita, quantitativa e qualitativa, della redazione. Cos’altro c’è ancora da fare?

Probabilmente Inverso Poesia è la rivista più letta in Italia per la poesia, o comunque tra le più lette. La redazione è in continuo divenire, solamente adesso siamo arrivati ad una forma quasi definitiva, ma d’altronde è bello che sia sempre in movimento. Cos’altro c’è da fare? C’è il Festival di giugno e l’associazione che nascerà a breve, ci sarà un crowfounding necessario per finanziare tutte le spese necessarie. A livello tematico puntiamo all’internazionalizzazione. Inverso Poesia non mira infatti solo all’Italia, spazio concluso, interessante ma costantemente in esaurimento. Lavoriamo molto con Europa e Sud America: l’obiettivo è quello di realizzare una rete di piattaforme legate al mondo della poesia, prima europee e poi occidentali.

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Gabriele Galloni, Inverso Giornale di Poesia – @creditphoto: Dino Ignani per gentile concessione Inverso Poesia

 

Quanto manca Gabriele Galloni? Quanto ha lasciato e quanto continua a dare, a tracciare, nel suo ruolo di guida poetica?

Mi chiedi quanto manca Gabriele? Era terribile lavorare con lui (ride), una delle esperienze peggiori che si potesse fare. Poteva sparire per tantissimo tempo, per poi tornare all’improvviso con duecento testi selezionati e che aveva accolto in quel periodo di assenza. Manca però molto. Perchè era l’unico che sapeva ridere del mondo delle cose. Mi sembra di ridere sempre meno da quando non c’è e ridere sempre meno significa prendere le cose molto meno seriamente.

Quindi c’è sempre bisogno di parlare di poesia e con la poesia. Perchè?

Il bisogno di continuare a parlarne? E’ molto semplice. “Ci sono i fascisti in città”.

In che senso? Da una parte c’è ancora un nemico da combattere e dall’altra, come farebbe Gabriele, bisogna riderne per farlo più seriamente?

Da un lato si, “ci sono i fascisti in città” e non c’è bisogno che lo dichiarino. Si riconoscono dalle facce. Dall’altra prospettiva è proprio come hai capito: è solo ridendo di qualcosa che si può pensare seriamente che si riesce ad affrontare quella cosa e gli amici non sono, o meglio, prima di essere quelli con cui combatti contro le stesse cose, sono quelli con cui ridi delle stesse cose. E questo forse è il fondamento stesso della politica o di qualcosa del genere.

Mattia Tarantino riguarda la pagina di Inverso Poesia e ci saluta. Lo immaginiamo dall’altra parte del telefono chiudere gli occhi e ripensare qualche istante a quello che ci siamo detti. Poco tempo. Perchè c’è molto da fare, la poesia non aspetta e il tempo per farne è appena cominciato.

ANDREA TERRENI

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Andrea Terreni

Mi chiamo Andrea Terreni e vivo a Firenze da quando ho scelto di frequentare qui l'Università. Mi sono laureato in Pedagogia senza apparente sforzo, impegnato in quegli anni di grande fermento a vivere le persone, incorniciare gli avvenimenti e scarabocchiare le tovagliette delle osterie. La Pedagogia è stata il punto di partenza di molte altre passioni come la filosofia, la storia e l'arte. La scrittura invece è sempre stata un'opportunità quasi sofferta, un'occasione di fuga. Ho discusso una tesi di laurea sul "bisogno e la pratica terapeutica dello scrivere" e su come questo possa influenzare il vissuto di ognuno. La scrittura è stata da sempre per me una compagna silenziosa, paziente, a tratti invisibile. Eppure tremendamente fondamentale. Il resto è storia recente e di pochi giorni. Un piccolissimo romanzo (Diario di un Addio) per mettere fine a tante storie del passato. Una silloge poetica (Paroxetina) per affrontare in modo terapeutico un periodo del presente. E poi tanti progetti, tanta scrittura e tanto futuro. Scrivo, ho scritto e scriverò di calcio e calci per SuperNews, di ciclismo e storie della bicicletta per Fuoricorsa e delle bellezze della mia Firenze per FUL. Ho diretto il blog "La Locomotiva" come fosse un Bar in cui si è parlato di Poesia, Prosa, Prosatori e Poeti. Mi chiamo Andrea Terreni ed è difficile che possa raccontare cosa sono. Ho un Ristorante e sono un giornalista. Parlo con la gente e spesso non la capisco. Adoro accontentare e non mi accontento mai. Ho un passato che pesa, un presente che brilla e un futuro che non so proprio cosa possa diventare.